La vie en rose: 1.500 in marcia!!!
Un fiume di persone, oltre 1.400, hanno colorato di rosa il paese di Arcole ieri pomeriggio per dire che le donne non hanno paura del tumore al seno e che non si lasciano sconfiggere dal cancro. Un risultato che certo gli organizzatori della prima edizione della marcia «La Vie en Rose» – l’Ulss 9 Scaligera, la Breast Unit dell’ospedale Fracastoro di San Bonifacio e il Comune di Arcole – non si aspettavano. Complice una giornata più estiva che autunnale, tra quelle raccolte in loco prima della partenza, data alle 15,40 da piazza Poggi e le iscrizioni fatte all’ospedale di San Bonifacio il giorno prima, si è raggiunto il numero di 1.400 tagliandi, ma altri ancora hanno partecipato senza iscriversi. Sono state 570 le magliette rosa celebrative con l’albero dell’Ulss Scaligera distribuite. Chi non è riuscito ad averla, ha indossato una t–shirt rosa per uniformarsi. La maggioranza dei podisti erano donne, almeno un migliaio, con cagnolini e passeggini al seguito. Tutte le fasce d’età erano rappresentate: dai piccoli che non erano ancora capaci di camminare, fino agli anziani. E sono arrivati da tutta la provincia: Arcole, Monteforte, Albaredo, Belfiore, Caldiero, San Bonifacio, Cologna Veneta, San Martino Buon Albergo, Colognola, Vigasio, Roncà, Vangadizza, Legnago, San Giovanni Ilarione, Montecchia, Bovolone, Verona, Veronella e Zimella. Una rappresentanza di podisti vicentini, è intervenuta in quanto la marcia La Vie en Rose è stata sostenuta dalla Vicenza Marathon. Quattro i rappresentanti dell’Atletica Corri Ferrara, provenienti dal ferrarese. Il più lontano di tutti è stato Georg Ammon, che è giunto ad Arcole dalla cittadina di Cadolzburg, vicino a Norimberga in Germania. Ammon di solito partecipa alla Montefortiana, ma stavolta ha voluto sostenere questa marcia benefica alla quale hanno contribuito in tanti: Gruppo podistico Valdalpone di Monteforte, Ente Fiera di Arcole, Gruppo marciatori Avis Arcole, Consorzio di tutela del Radicchio di Verona Igp, Fiasp di Verona Sport per tutti, Il Sorriso di Beatrice Onlus, Lidl Italia, Hawaiki e confetture Cesarin di Montecchia. Alla partenza, in piazza Poggi, attaccate ad un albero, le manine rosa dei bimbi della scuola dell’infanzia San Giuseppe di Arcole. «Sono le mani che hanno accolto queste persone», spiega il significato il direttore sanitario dell’Ulss 9 Scaligera Denise Signorelli, anche lei in marcia con maglietta rosa addosso, assieme a dottoresse e psicologhe della Breast Unit Scaligera. «Sono mani di persone che aiutano e stanno accanto alle pazienti», ha aggiunto, «come le mani delle psicologhe, dei chirurghi, delle radiologhe che fanno le mammografie e delle infermiere che mettono gli aghi per fare la chemio». «È stato un successo al di là di ogni più rosea aspettativa», ammette Denise Signorelli, «il messaggio che abbiamo voluto far passare con questa marcia è che oggi di tumore al seno si può guarire, basta fare la prevenzione, ossia seguire stili di vita sani e rispondere alle chiamate dello screening mammografico. In questo modo possiamo operare tumori presi in tempo, sempre più piccoli e con tecniche sempre meno invasive. È un’esperienza che riproporremo anche l’anno prossimo, sperando che la partecipazione aumenti», conclude. «È stato bello e significativo vedere un serpentone rosa tra le vie del paese», descrive il sindaco Alessandro Ceretta, anche lui in marcia con t – shirt rosa, «È stato un modo di affrontare un tema di grande attualità legato alla salute, con una manifestazione che ha toccato tantissime persone. Ringrazio l’Ulss 9 Scaligera per aver scelto Arcole per questo evento. Oggi si può fare molto per prevenire questa malattia ed è bene che le donne ne siano consapevoli». Al termine della scarpinata – chi ha scelto il percorso di 5, chi di 12 chilometri – al centro culturale tutti hanno potuto degustare il risotto rosa, ossia il risotto al radicchio di Verona, donato a tutti i partecipanti assieme a succhi di frutta. In marcia, con maglietta rosa, c’era anche la presidente del Consorzio di tutela del radicchio di Verona Igp, Cristiana Furiani. «Il radicchio ha dato un tocco ancor più rosa all’evento», ha detto Furiani, «un alimento con antiossidanti e che si inserisce perfettamente una dieta sana». Arianna Tregnaghi, altra marciatrice e promotrice dell’evento, ha coordinato i volontari. «La marcia», conclude, «ha avuto un esito che non ci aspettavamo, ha richiamato tantissime persone. Siamo riuscite a far passare il messaggio che le donne unite possono fare qualsiasi cosa, anche sconfiggere malattie che un tempo erano considerate incurabili». •