“Ho preso un granchio”. Il progetto parte dal liceo Montanari
Nei giorni 16-17 e 18 febbraio 2016 il progetto “Ho preso un granchio” è approdato al liceo Montanari di Verona. Le classi terze di Scienze Umane, dislocate nelle tre sedi del Liceo, hanno potuto esser partecipi, infatti, di un percorso di psicoeducazione e sensibilizzazione sui temi quali la malattia oncologica, la salute, le terapie, gli strumenti di prevenzione e le domande e paure che l’accompagnano.
Entrare in classe con questo tema non è stato semplice.
La parola cancro spesso spaventa e disorienta al solo pronunciarla. Molti degli studenti l’ hanno associata a significati di sofferenza, di dolore, di lotta, di distruzione, di paura; molti di loro hanno portato esperienze di familiari e/o amici e, in molti, è emersa la rappresentazione di un male misterioso, invadente, un “brutto male” che si appropria della persona e della sua vita. Dalla loro partecipazione attiva e soprattutto dalle loro esperienze/conoscenze personali si è potuto ampliare più facilmente l’informazione e la discussione.
Si è potuto giungere alla conoscenza che da male incurabile, grazie al progresso medico-scientifico degli ultimi settant’anni, si è arrivati a considerarla una malattia guaribile e che, nei casi in cui non esista possibilità di guarigione, la medicina ha a disposizione una varietà di terapie che permettono una migliore qualità di vita alla persona malata.
Questo il messaggio di speranza che questo progetto ha voluto portare oltre alle informazioni più teoriche.
Poter parlare di tale malattia può essere importante; conoscere equivale a prevenire, e sapere è un mezzo per acquisire un po’ di controllo su qualcosa che sembra più grande di noi, il cancro, descritto da un medico greco-romano come un granchio.
Spesso si rende la realtà più spaventosa di quanto non lo sia nei fatti; con un’espressione idiomatica della lingua italiana “si prende un granchio”, aumentando così la paura e l’incomprensione.
Questa realtà può essere raccontata in mille modi diversi, utilizzando parole, storie, musica, immagini, colori e altro ancora. Raccontare e raccontarsi è un modo per diventare protagonisti di quello che ci succede attorno, condividendo informazioni, condividendo delle storie di vita.
L’Associazione Il Sorriso di Beatrice lo ha voluto fare, nelle classi, con un video appositamente costruito, con un pizzico di ironia e con tanta speranza.
Dr.ssa Jessica Geremia